Irsutismo e ipertricosi

L’irsutismo è un fenomeno prevalentemente femminile legato alla crescita anomala di peli in sedi dove normalmente sono assenti.

TIPOLOGIE DI IRSUTISMO E IPETRICOSI

Esistono due tipi di irsutismo:

  • Irsutismo androgeno-indipendente (definito anche ipertricosi) nel quale vi è un aumento della densità pilifera in maniera uniforme in ogni zona del corpo.
  • Irsutismo androgeno-dipendente nel quale il funzionamento anomalo degli ormoni androgeni porta ad un aumento della crescita pilifera localizzata nelle aree corporee caratteristiche dell’uomo (volto, torace, addome, perineo e regioni inguinali.

Viene invece definita virilismo l’associazione di irsutismo con altri segni di mascolinizzazione. Il virilismo è in genere espressione di neoplasie di alcune ghiandole endocrine (ovaio o surrene).

CAUSE DI IRSUTISMO E IPERTRICOSI
Tra le varie cause si segnalano:

  • Patologie a carico dell’apparato riproduttivo come la sindrome dell’ovaio policistico e l’ipertecosi;
  • Alcuni farmaci come la fenitoina (usato come anticonvulsivante), il diazossido (antipertensivo), il minoxidil (vasodilatatore), i corticosteroidi e i progestinici;
  • Malattie delle ghiandole surrenali come l’iperplasia surrenalica congenita, una disfunzione delle ghiandole surrenali con abnorme produzione di ormoni androgeni a seguito di difetti genetici di enzimi della steroidogenesi (in questi casi l’irsutismo è spesso associato ad acne), e il Morbo di Cushing;
  • Tumori endocrini, come il luteoma.
  • L’ipotiroidismo è frequentemente accompagnato ad ipertricosi. Si può porre diagnosi di ipotiroidismo dosando l’ormone stimolante la tiroide (TSH) e gli ormoni tiroidei, in particolare la tiroxina (T4). Un ipotiroidismo primitivo è caratterizzato da alti valori plasmatici di TSH e bassi o normali di T4.
    Come un ipotiroidismo si ripercuota sull’apparato pilifero non è chiaro, anche se è conosciuto il fatto che il TSH è uno dei fattori di liberazione della prolattina ipofisaria e che un ipotiroidismo si accompagna quasi sempre a iperprolattinemia;
  • Iperprolattinemia: la prolattina è un ormone normalmente secreto dopo il parto al solo scopo di produrre la montata lattea. L’azione indiretta di questo ormone sembra stimolare, in quanto non è ancora del tutto chiaro, l’attivazione di un enzima (5 alfa-reduttasi) coinvolto nella trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, ormone ad elevata affinità per i recettori androgeni che provoca il conseguente aumento della produzione pilifera.
    Questo spiega per quale motivo, poco dopo il parto, è frequente l’aumento pilifero in zone come volto, seno, addome, inguine e perineo.
  • Obesità: spesso associata ad un aumento della produzione di cortisolo. In alcuni casi di irsutismo non è possibile risalire a una causa precisa. Le pazienti non presentano irregolarità mestruali, talvolta presentano livelli di androgeni nei limiti della norma, possono condurre a termine una o più gravidanze e non presentano cisti ovariche o masse tumorali. In questi casi si parla di irsutismo idiopatico e lo si attribuisce a una maggiore sensibilità dei recettori degli ormoni androgeni nel follicolo pilo-sebaceo.

QUALI ESAMI EFFETTUARE IN CASO DI IRSUTISMO E IPERTRICOSI
In caso di ipertricosi, irsutismo o virilismo ormonale gli esami di base generalmente prescritti sono i seguenti, da eseguirsi in fase follicolinica precoce del ciclo (entro il 7° giorno) quando tutti gli ormoni interessati hanno valori vicini ai basali:
3 al-diol-g, FSH – LH, cortisolo, androstenedione, 17 OH progesterone, testosterone, prolattina, 17 beta estradiolo, progesterone.
In fase luteinica verrà poi ripetuto il dosaggio del progesterone. In qualunque momento del ciclo sarà possibile dosare DHEA-S, cortisolo, FT4 e TSH.

COME SI CURANO IRSUTISMO E IPERTRICOSI
La cura prevede, qualora sia possibile, l’eliminazione delle cause che hanno portato questa condizione a rendersi evidente.
Lo specialista di riferimento può dare un aiuto intervenendo farmacologicamente o chirurgicamente su ciascuna di queste specifiche patologie. La crescita pilifera prodotta da ciascuna di queste condizioni deve essere gestita attraverso tecniche a luce laser o pulsate al fine di rallentare la ricrescita, assottigliare il pelo e diradarlo quanto possibile.
Va da sé che, sino a quando la situazione ormonale non si stabilizza, non è possibile considerare questi trattamenti definitivi e permanenti nel senso letterale dei termini. Questo non significa però che i risultati ottenibili non siano gratificanti.
L’epilazione con luci laser e pulsate devono essere considerate in assoluto il mezzo più utile al fine di evitare interventi epi/depilatori quotidiani o settimanali, permettendo di gestire l’irsutismo nel lungo periodo e consentire, a chi soffre di un problema così grave e deturpante, una vita sociale serena e priva di complessi.

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