Legate ad un aumento della concentrazione melaninica in alcuni punti della pelle, assumono una forma più o meno circolare con bordi ben definiti e delimitati rispetto alla cute circostante.
COME SI MANIFESTANO
Esse si formano negli strati più profondi della pelle in seguito all’esposizione ai raggi solari, tendendo a schiarirsi leggermente durante l’inverno. Purtroppo le frequenti esposizioni solari o alle lampade UV nel corso degli anni impediscono che questo turn-over venga mantenuto, continuando a pigmentare ulteriormente l’efelide e a renderla più evidente con il passare degli anni. Le zone più frequenti di insorgenza sono quelle più esposte all’azione dei raggi solari, tipicamente il viso, il décolleté e il dorso delle mani.
COME SI CURANO
Il trattamento delle efelidi è esattamente lo stesso delle lentiggini anche se la presenza di melanina, in questo caso depositata negli strati più profondi del derma, oltre a comportare tecniche un po più energiche e sedute più lunghe, non toglie completamente il rischio di recidiva ossia di una successiva ripigmentazione in seguito ad esposizione solare. L’eventuale ricomparsa delle efelidi, in ogni caso, apparirà più contenuta e meno evidente.Le tecniche di tipo chimico consentono, attraverso l’utilizzo di acidi di diverso tipo, in unica formulazione o combinati tra di loro, di effettuare un abrasione dello strato superficiale della pelle al fine di schiarire la macchia di pigmento.
Le tecniche di tipo fisico basano il loro principio sulla proprietà della luce, laser o pulsata di lunghezze d’onda adeguate, a lesionare la melanina negli strati più profondi del derma e a farla riaffiorare in superficie. Nei giorni successivi al trattamento si formerà la cosiddetta crosticina piana che, esfoliandosi nell’arco di 7/10 giorni, lascerà spazio ad una pelle più chiara e priva dell’eccesso di pigmento che caratterizza l’efelide. La pelle, diversamente da un peeling chimico, rimane integra non subendo alcuna soluzione di continuità. Tale trattamento si presta molto bene in tutte quelle situazioni dove la zona da trattare è altamente discromica ed è preferibile, al fine di uniformare il colorito cutaneo in maniera equilibrata, trattare l’intera superficie piuttosto che limitare il trattamento su ogni singola macchia.Le persone che manifestano questo tipo di discromie presentano una pelle delicata, il cui fondo è generalmente molto chiaro e sensibile all’azione dei raggi solari. L’esposizione al sole dovrebbe avvenire con gradualità usando creme schermanti ad elevato fattore di protezione (SPF 50+).Come per le lentiggini può aiutare una alimentazione ricca di frutta e verdura come peperoni, carote, pesche, albicocche, meloni e susine. L’elevata concentrazione di betacarotene presente in questi alimenti può aiutare nel tentativo di prevenire l’eccessivo manifestarsi delle efelidi.
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