Couperose

La couperose è un inestetismo cutaneo legato alla comparsa di una dilatazione capillare permanente e localizzata prevalentemente negli zigomi, ai lati del naso e sulle guance ma non infrequente anche sul collo e sul décolleté.

COME SI MANIFESTA
Tale dilatazione può essere più o meno marcata, da un semplice colorito rosaceo (definito appunto rosacea nelle situazioni meno compromesse) a un colorito rosso acceso dovuto a una marcata dilatazione capillare. Spesso è associata alla presenza di teleangectasie, ossia capillari più grossi ed evidenti che si diramano nella stessa zona, oppure a piccoli angiomi, escrescenze più o meno in rilievo di capillari dilatati che si aggomitolano in piccole aree (vedi angiomi).La loro insorgenza è legata a diversi fattori tra i quali figurano:

  • Fragilità dei vasi congenita oppure acquisita
  • Fattori di tipo emozionale, ormonale, allergici
  • Temperatura
  • Radiazioni solari
  • Disturbi epatici
  • Alcool
    La couperose rappresenta una condizione tipica di alcune categorie di lavoratori come, ad esempio, i pescatori e gli operatori di impianti sciistici, esposti per molte ore al giorno all’azione combinata del sole e del suo riverbero dovuto ad acqua e neve, associati, a volte, a temperature molto basse.

COME SI CURA
L’utilizzo dei sistemi di tipo fisico come la luce, laser o pulsata, di lunghezze d’onda variabili in base al bersaglio da colpire, rappresenta la metodica migliore al fine di coagulare la tramatura capillare e uniformare il colorito cutaneo.
Come nel caso delle “Voglie” vascolari, anche nella couperse il bersaglio in questione è l’emoglobina. Il danno termico controllato provoca una irritazione delle pareti vascolari e una coagulazione progressiva che consente di far riassorbire i capillari e far ritornare il colorito cutaneo naturale.Prevenire l’insorgenza o il peggioramento di questo inestetismo comporta un po di attenzione nel proteggere la nostra pelle non solo dall’azione del sole, con creme ad elevato fattore di protezione (SPF 50+), ma anche dagli sbalzi termici o da temperature troppo fredde o troppo calde. Il rito, abbastanza comune nelle località sciistiche, di assumere vin brulè o il cosiddetto “bombardino” prima di avventurarsi nei campi da sci, non aiuta. Al di là degli effetti sulla lucidità mentale nell’affrontare le piste, l’azione vasodilatante dell’alcool e le fredde temperature, amplificate dai venti gelidi, sono una causa concreta nell’insorgenza di questo fenomeno. Non neghiamo a nessuno ovviamente il piacere di un po di vino in compagnia ma magari è meglio farlo in casa durante la sera.

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