L’esposizione a radiazioni ultraviolette (UV)

La radiazione ultravioletta (RUV) è una componente dello spettro elettromagnetico che si colloca ad una frequenza immediatamente superiore alla luce visibile.

Il suo contenuto energetico aumenta all’aumentare della frequenza e viene convenzionalmente suddivisa in tre bande, UV-A, UV-B e UV-C, che presentano un contenuto energetico crescente:

UVA

(315-400 nm)

UVB

(280-315 nm)

UVC

(100-280 nm)

Nel passaggio attraverso l'atmosfera, tutta la componente UVC della radiazione solare e circa il 90% di quella UVB sono assorbite dall'ozono, dal vapore acqueo, dall'ossigeno e dall'anidride carbonica. La trasmissione della radiazione UVA, invece, é meno influenzata dall'atmosfera. Quindi, la radiazione UV che raggiunge la superficie terrestre è composta per la maggior parte da raggi UVA e, in piccola parte, da raggi UVB.

Le sorgenti di radiazione UV

Le sorgenti di radiazione UV sono molteplici e di origine sia naturale che artificiale, ma quella a cui ogni persona si espone più frequentemente è senza dubbio il sole. Se da una parte l’esposizione alla luce solare è indispensabile per la salute umana, dall’altra un eccessivo e prolungato irraggiamento UV comporta notevoli rischi alle salute, soprattutto agli occhi e alla pelle. Infatti lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), ha da tempo inserito la RUV tra gli agenti “cancerogeni per l’uomo”, mentre l’OMS ha iniziato dal 2002 una campagna di standardizzazione dell’informazione su questa problematica, per sensibilizzare la popolazione e spingerla ad una più corretta esposizione.

L'indicatore ambientale: l’indice UV

L'Indice Universale della Radiazione UV Solare (UVI - UV Index) descrive il livello di radiazione UV solare sulla superficie terrestre, pesando in maniera diversa le componenti della RUV a seconda della loro importanza nell’insorgenza dell’eritema: la radiazione UV-B assume un peso superiore a quella UV-A. Il valore dell'indice parte da zero e il suo aumento (fino a circa 12) indica un maggior rischio di danno per la pelle e per gli occhi e un minor tempo necessario perché questo danno si verifichi.

Come viene misurato

L’UV Index presente nelle pagine del nostro sito è visualizzabile attraverso una mappa collegata a circa 2000 stazioni meteo certificate nel territorio nazionale assieme a Svizzera, Francia e Belgio, e indica l’indice UV istantaneo rilevato.

Come utilizzare l’indice UV?

Grazie a questo indicatore è possibile valutare, considerando anche la sensibilità della propria pelle (fototipo), quando è sconsigliato esporsi al sole e quali sono le precauzioni da adottare per proteggersi adeguatamente.

Tali raccomandazioni riguardano pelli “sane” prive di qualsiasi tipo di discromia. I pazienti che presentano o a cui sono state rimosse una o più macchie cutanee, devono considerare valori sopra i 2 UV estremamente rischiosi e potenzialmente in grado di ripigmentare ulteriormente la zona. Pertanto le precauzioni previste a partire dai 3 UV sono da considerarsi non più suggerite ma obbligatorie mentre l’applicazione della crema solare deve avvenire più volte al giorno in caso di esposizioni inevitabili (non finalizzate all’abbronzatura), preferendo i più alti fattori di protezione (SPF 50+) soprattutto e non esclusivamente in zone come viso, orecchie, collo, décolleté, e dorso delle mani.